It’s wonderful! Come vivere con crescente meraviglia.

“Fermati ogni tanto. Fermati e lasciati prendere dal sentimento di meraviglia davanti al mondo.”(Tiziano Terzani)

C’è una parte nascosta in ciascuno di noi.

O forse meglio, una parte che celiamo a noi stessi nel corso del tempo, ma che, se osserviamo i bambini, riaffiora istantaneamente alla nostra attenzione.

Sto parlando della capacità di meravigliarsi continuamente e di porsi, nei confronti di ciò che accade, con stupore e curiosità.

E’ a questa parte “bambina”, custodita in ogni essere umano per tutta la vita, che vorrei sospingere la tua attenzione in questo momento.

E’ quella parte che ti permette di tornare in un luogo che ami, infinite volte e di riaccendere, ogni volta, quella sensazione di gioia e di respiro che puoi provare quando senti di “tornare a casa”, sia questo un luogo fisico, una persona cara e/o perché no, anche te stessa/te stesso!

Da questo “spazio” sicuro, conosciuto eppure in qualche modo sempre nuovo – perché nuovo sempre tutto è – può accendersi un “senso” nuovo  anche per ciò che ci accade. In questa meravigliosa avventura, il nostro corpo fisico è un ottimo compagno di viaggio.

E’ cio che le diverse tradizioni occidentali e orientali, legate all’esercizio dell’Essere Presenti, ci insegnano, cioè ci mostrano, da sempre.

E’ ciò che oggi, chi si accosta alla Meditazionee/o alle pratiche di Mindfulness, ha la possibilità di allenare nel quotidiano.

Sì, hai letto bene, proprio nel vivere la vita di ogni giorno, non necessariamente solo in spazi, luoghi e tempi  dedicati alla pratica, ma proprio nel divenire sempre più attenti, consapevoli, presenti a ciò che accade, a partire da sé stessi, in ogni momento del nostro vivere quotidiano.

Proviamo subito insieme, se vuoi e se puoi. Leggi la pratica sino alla fine e poi… prova!

Prova a fermare un attimo la lettura di queste parole.

Prova a portare la tua attenzione agli oggetti e/o alle persone che si trovano nello spazio che abiti.

Prova, se possibile, a scegliere di socchiudere gli occhi.

Prova quindi a portare la tua attenzione al tuo corpo e ai punti sui quali il corpo si trova appoggiato. Proprio dove sei, proprio ora.

Prova, a dedicare almeno tre respiri consapevoli, cioè non modificando assolutamente nulla rispetto all’intensità, al ritmo e alla profondità o meno del fluire del movimento di inspirazione e di espirazione nel tuo corpo. E quando espiri, senti maggiormente i punti di appoggio, delegando il sostegno del tuo peso alla forza di gravità.

Lascia che il respiro accada, come se l’aria fosse sospinta con gentilezza all’interno del tuo corpo e poi richiamata – quasi calamitata – all’esterno.

Prova infine, quando hai sentito di aver ripreso un po’ più di con-tatto con lo spazio interno del tuo corpo, a riaprire gli occhi.

Riporta per concludere, l’attenzione nuovamente verso l’ambiente esterno e nota come ti appaiono quegli stessi oggetti e/o persone che continuano ad abitare il suo spazio.

 Mi auguro che questo piccolo esercizio di pratica ti abbia permesso di sperimentare, anche minimamente come, una maggiore attenzione a partire dal tuo “sentirti”, possa gradualmente cambiare la percezione di ciò che ti circonda e aprirti, con crescente meraviglia e curiosità, a un nuovo modo di vedere e di sentire il tuo quotidiano.

Perché infondo, come diceva Albert Einstein. “Io non ho talenti speciali. Io sono solo appassionatamente curioso”.

Nel libro “ESSERE CURA Una rivoluzione gentile” potrai trovare tanti altri esercizi per allenare la tua pratica.

Buon proseguimento!

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