Di PAOLA EMILIA CICERONE
Giornalista scientifica, autrice di Cecità Clandestina
Foto e video di Estella Marcheggiano
Progetto grafico e illustrazione di Antonella Ficarra

Roma, 31 gennaio 2019 – Orto Botanico

Una platea attenta, silenziosa, concentrata sul proprio respiro: una breve meditazione guidata da Monica Melendez è stata forse il momento più intenso di “Obiettivo self care: due libri per prendersi cura di sé”, organizzato il 31 gennaio a Roma, in una location suggestiva come lo Spazio Botanico nel cuore di Trastevere. Un incontro nato dal dialogo tra gli autori di Essere Cura. Una Rivoluzione Gentile e Senti chi fuma. La spinta gentile verso la cessazione, due libri diversi ma uniti da un modo nuovo di concepire la relazione di cura, un approccio personalizzato che mette al centro il paziente e le sue esigenze. “Troppo spesso chi ha un problema di salute – in questo caso, chi deve smettere di fumare – è stato bombardato di indicazioni e consigli spesso destinati a cadere nel vuoto”, ha ricordato Fabio Beatrice, direttore del centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e autore di Senti chi fuma insieme alla giornalista scientifica Johann Rossi Mason. L’obiettivo oggi, come emerge dalle storie raccolte in Senti chi fuma, è quello di arrivare a definire, insieme ai pazienti e ascoltando le loro esigenze, proposte che possano essere accolte e servano davvero a ridurre il rischio. “Un percorso che passa inevitabilmente dalla capacità del paziente di riconoscere di aver bisogno di aiuto, e di chiederlo“, ha ricordato Monica Melendez, sottolineando l’importanza dell’ascolto come apertura empatica nella relazione di cura. Una cura che non può non passare da una ritrovata attenzione a se stessi, un primo passo per ritrovare il benessere e anche per sradicare i meccanismi della dipendenza da tabacco (e non solo). Cominciando a prestare attenzione a ciò che avviene nel nostro corpo, a cominciare dal respiro , “che possiamo percepire senza necessariamente seguire particolari tecniche”, ha spiegato Monica Melendez, “ma ascoltando ciò che avviene nel corpo con uno sguardo compassionevole e non giudicante”. Un’esperienza di cui i partecipanti alla serata hanno vissuto in diretta un piccolo assaggio, che ha suscitato curiosità e voglia di saperne di più. “E adesso cosa succede?“, ha chiesto una delle partecipanti dopo aver eseguito la pratica. Una domanda cui non è possibile dare una risposta, o meglio, ha ricordato Monica Melendez, “solo vivendo più volte questa esperienza sarà possibile vedere se dentro di noi qualcosa è cambiato, e che cosa”.

Guarda il video

 

Momenti, persone, protagonisti delle serata romana:

Pin It on Pinterest

Share This